Le parole hanno confini labili. Si dissolvono nelle parole che con esse confinano: intrecciano relazioni, si modificano. Del resto, proprio questo è originariamente il confine. Non un limite o un passaggio invalicabile. Ma piuttosto il luogo in cui la vicinanza prevale. L’aggettivo latino da cui il termine deriva - confinis-e - significa appunto confinante, contiguo, vicino e in senso figurativo dunque affine, simile, che ha rapporti con. Un guaio, allora, se abbiamo scambiato il confine per il muro, la frontiera invalicabile, la linea su cui erigere barricate..
Matteo Nucci - Espresso del 22/03/2020